L'industriale Evaristo Marni, invidioso del successo del suo concorrente Andrea Vivanti, chiama Tonio, un operaio ubriacone, che istiga a incendiare la fabbrica del Vivanti. Dell'incendio, viene accusato il proprietario, reo secondo i suoi accusatori di averlo provocato volutamente perché qualche tempo prima aveva stipulato un'assicurazione, e viene condannato all'ergastolo per il reato di incendio doloso.